Le attività
Il centro è aperto ogni giorno se ci sono attività programmate; il bar è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 17:30 alle 22:30.
Il Centro offre una serie di attività per i soci: movimento posturale, e ginnastica dolce; Qi Gong e Hata yoga; ballo liscio e corsi di tango e swing; concerti di gruppi emergenti; laboratori di teatro per ragazzi; Ricamo, cucito, e chiacchiere; sportello informatico; eventi culturali e di mobilitazione sociale; e tante, tante altre cose.
Qui puoi trovare il programma delle attività per questo mese.
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La storia
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Il 1º gennaio 1982 viene innaugurato il circolo ARCI “Cesare Pavese” al Pratello, che diventa rapidamente il centro culturale della città, con il Gran Pavese Varietà, spettacolo di cabaret animato, tra gli altri, da Patrizio Roversi, Syusy Blady, Vito Bicocchi, Eraldo Turra e Luciano Manzalini (poi divenuti i Gemelli Ruggeri), Olga Durano, e Freak Antoni, tra gli altri. Al Pavese nasce anche il cineclub “Angelo Azzurro”, da cui si svilupperanno la Citeneteca di Bologna e il Cinema Lumière.

Gran Pavese Varietà
Foto dal sito di Patrizio Roversi.
con la chiusura del Pavese lo spazio è stato diviso in due spazi distinti: il Prat, una cooperativa teatrale che lavora con i detenuti, e il centro anziani composto da un bar e una grande sala; nella sala veniva fatto principalmente ballo liscio e nel bar gli anziani giocavano a carte.
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Con gli anni il centro anziani si è evoluto in centro sociale e casa di quartiere, offrendo attività per tutte le fasce d’età:
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per i più piccoli ci sono laboratori creativi, attività ludiche e spettacolo
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per gli adolescenti corsi di street art e giochi di ruolo
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per gli adulti corsi di vario tipo, presentazioni di libri, concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e tanto altro
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per gli anziani pomeriggi di liscio, corsi di memoria e attività motoria.
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Sportello informatico per aiutare chi non "capisce di Internet".
La maggior parte dei corsi è gratuita. Gli incassi principali vengono dalle tessere e dall’attività del bar e tutta la gestione del centro è sostenuta da volontari.
Dove siamo
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«Strada di schiavi e di puttane. Di protettori e ladri di polli. Di mangiatori di topi. Anche di gatti, ovviamente. Origini oscure. Suburbia. Suburbia anche dopo, una volta inglobata alla città. Addossata alle mura. Terrorizzata dai mutamenti. Quasi campagna e quasi città. Rifugio di giocatori d'azzardo, esperti in truffa alla francese, preti, uomini arrapati, alcolizzati, cacciatori di topi, spie, travestiti. Fame perenne. Regno del precariato. Indolenza. Nel corso dei secoli»
(Emidio Clementi, La notte del Pratello, 2001)
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Siamo al N. 53 di via del Pratello, una rione di Bologna con una lunga storia. Abitato già in epoca romana, lasciato fuori del primo cerchio di mura diventa "luogo alberato con i peri", da cui il nome medievale della contrada burgi Peradelli, fatto di storie di lavandaie, di prostitute e di piccoli artigiani che vendevano ghiaccio o il ferrovecchio. Negli anni '60 questo rione popolare comincia ad essere fucina politica e culturale per la città di Bologna. Oltre al Pavese e all'Angelo Azzurro, va citata Radio Alice una delle prime radio libere italiane, "radio di intervento politico militante". Oggi il Pratello è noto per la sua vita notturna, e per la sua street art, ma nel nostro centro sociale rimane fedele alla sua storia.
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